mercoledì 21 gennaio 2015

5 risposte per quando non si capisce qualcosa negli U.S.A.

Nelle prime due settimane di scuola in America non capirete molto. Afferrerete magari il concetto, ma vi capiterà di incontrare l'ispanico, il texano, quello che va di fretta, quello che spara due frasi al secondo e allora vi si aprirà un mondo di ignoranza totale e completa da cui sarà difficile allontanarsi. Tuttavia ci sono delle espressioni per deviare questo mondo che non vi faranno sembrare i classici italiani che di inglese sanno veramente poco.

That's crazy! Se colui che vi parla è particolarmente esaltato, ha un tono di voce molto alto e va avanti con il suo discorso senza respirare c'è un'altissima probabilità che vi stia raccontando qualcosa di incredibile, di amazing, un'avventura fantastica. "That's crazy!" è quello che fa al caso vostro, da dire ovviamente con tono esclamativo, sorpreso e con un tocco di ammirazione. Se proprio volete dare un tocco di classe aggiungete un "man" o un "dude", giusto per far capire che siete veramente dei bro.

Seriously?! Da usare quando capite che l'americano di turno è indignato o un po' arrabbiatello per qualcosa. Se siete veramente sicuri di ciò aggiungere un "pff" e muovere la testa in segno di disapprovazione potrebbero farvi scalare le gerarchie. Non sorprendetevi quindi se il giorno dopo vi chiamerà buddy (questo rappresenterà uno dei punti moralmente più alti delle prime settimane).

Uh-Uh. Pronunciato senza neanche aprire la bocca, funziona quando siete in gruppo ma non si è veramente dentro la conversazione. Onomatopea tattica che fa capire agli altri che state partecipando alla vita sociale quando in realtà non ve ne sta fregando niente di quello che stanno dicendo. Ogni tanto, giusto per evitare che vi scambino per un muto, variate con un "I agree", "oh yeah", "true".

I think so! L'espressione più usata durante una classe scientifica, tipo matematica o fisica. Da usare con cauzione perché se il compagno di banco cerca una semplice conferma siete salvi. Se invece vi ha appena chiesto qualcosa che comporta una risposta precisa (che ne so, "la velocità è 30 miglia orarie) e voi gli rispondete con "I think so" fate la figura dei coglioni. Nel primo caso potete esagerare rispondendo anche con un "I do think so" (ma proprio se siete coraggiosi) o con "Well, I guess so, trust the italian".

Gotcha. Espressione totalmente a me sconosciuta in Italia, mi si è rilevato un cavallo da battaglia per la vita di tutti i giorni. Slang di "I got you", si potrebbe tradurre con un "Belin ti capisco" o "Belin capito". Pronunciato gaccia, con particolare enfasi sulla "i", ti salva da ogni occasione, da ogni discorso, da ogni discussione a patto che non lo si usi in risposta ad una domanda. In argomenti che sembrano più seri o con persone con cui hai meno confidenza un "I got you" può bastare.

~Il Cittadino

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